Insecta

Lepidoptera

Satyridae

Codice lista italiana: 089.075.0.008.0

Coenonympha oedippus (Fabricius, 1787)

Ninfa delle torbiere

 

Descrizione della specie

 

Corologia

 

Rarità generale, fragilità, status di protezione

 

Strategie di conservazione

 

Tipologie di intervento

 

Cosa non fare

 

Bibliografia

 

 

 

Descrizione della specie

Farfalla con spiccato dicromismo sessuale: le ali del maschio superiormente sono di colorazione piuttosto uniforme, grigio-bruna, ed inferiormente presentano ocelli neri e bianchi, particolarmente evidenti sul paio posteriore; nella femmina gli ocelli sono più numerosi ed evidenti, anche sul lato superiore di tutte le ali; in entrambi i casi si osserva una banda arancio al bordo delle ali posteriori, sul lato inferiore.

 

Le uova si rinvengono in giugno-luglio; le larve, lunghe al massimo 3 cm, verdi, sono presenti da luglio al maggio successivo e svernano; le pupe, pure verdi, sono appese con il capo verso il basso e si rinvengono in giugno-luglio sulle piante ospiti. Gli adulti sfarfallano in giugno-luglio.

 

Come suggerisce il nome italiano, questa farfalla abita paludi e zone umide con vegetazione erbacea, più raramente si spinge nei boschi aperti. Le piante ospiti sono soprattutto graminacee (Molinia sp.), ma talora sono utilizzate anche Lolium sp., Poa sp. e alcune carici (Carex sp.); più raramente il giglio d’acqua (Iris pseudacorus). Si rinviene dal piano a circa 1000 m di quota.

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Corologia

Distribuita in Europa Centrale ed in Asia (Siberia meridionale, Cina, Corea, Giappone) è di regola localizzata. Localmente presente in Italia settentrionale, è rinvenibile in Lombardia soprattutto in torbiere pedemontane relitte.

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Rarità generale, fragilità, status di protezione

Figura negli Allegati II e IV della direttiva 92/43/CEE (direttiva "habitat"), rispettivamente relativi alle specie di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione e alle specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa.

Figura nell’Allegato II della Convenzione di Berna, relativo alle specie faunistiche assolutamente protette.

Compare con lo status  “Lower Risk” (basso rischio) nella lista rossa della IUCN.

Considerata “Vulnerabile” nella lista rossa di Groppali & Priano (1992).

Elencata tra gli invertebrati necessitanti protezione speciale in Europa (Collins & Wells, 1987).

Ritenuta “Minacciata” nella checklist delle specie della fauna italiana.

E’ considerata minacciata ed in declino in tutto l’areale; protetta in Francia, in Germania e in Ungheria.

 

Si evidenzia che tutti gli invertebrati dei prati umidi sono considerati di prioritario interesse gestionale e pertanto inclusi nelle schede degli interventi prioritari per gli invertebrati.

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Strategie di conservazione

A - Intervento diretto sulla zoocenosi

B - Intervento diretto sull’habitat

C - Attività di monitoraggio

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Tipologie di intervento

Ricercata dai collezionisti in quanto specie rara, proprio per questo la sua raccolta andrebbe vietata, fatte salve le esigenze della ricerca scientifica. Previa verifica delle condizioni necessarie al sostentamento di una buona popolazione della specie, si può procedere alla locale reintroduzione. Gli interventi fondamentali di gestione dovrebbero comunque rivolgersi al mantenimento, al miglioramento e all’incremento di luoghi adatti a questa specie, essenzialmente prati umidi e cenosi erbacee igrofile; vanno di conseguenza perseguite le seguenti azioni: mantenimento di zone umide, praterie igrofile e marcite;  ripristino e ricostituzione di zone umide estese, con importante presenza di molinieti, cariceti, prati umidi e pozze; mantenimento o ringiovanimento dei medesimi ambienti, il cui eccessivo arbustamento dovrebbe essere almeno localmente impedito anche mediante taglio della vegetazione legnosa. E’ indispensabile prevenire il rischio di incendio nelle zone umide, in grado di distruggere tutte le larve e quindi di azzerare in un sol colpo la popolazione. Ogni azione deve essere attentamente pianificata e controllata durante l’esecuzione; è indispensabile il monitoraggio dell’esito, per evitare il reiterarsi di comportamenti teoricamente utili che però all’atto concreto possono rivelarsi controproducenti o inutili.

Gran parte delle azioni suggerite possono essere realizzate tramite erogazione di opportuni incentivi agli agricoltori per l’esercizio di attività convenzionate; anche la riduzione dell’impiego di erbicidi ed insetticidi nell’agricoltura  può essere assai utile.

La condizione ideale sarebbe data dalla definizione di un organico piano d’azione di livello regionale, elaborato previa acquisizione di dati sulle presenze reali  e potenziali  della specie e sulla definizione della consistenza delle popolazioni più rappresentative.

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Cosa non fare

Bonificare, distruggere o comunque alterare le zone umide, con particolare riferimento alle cenosi erbacee (prati umidi, molinieti, cariceti, canneti).

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Bibliografia

  1. AA.VV., 1987, Les papillons de jour et leurs biotopes. Ligue Suisse pour la Protection de la Nature. Balê.

  2. Balletto E., Cassulo L.A., 1995, Lepidoptera Hesperoidea, Papilionoidea. In: Minelli A., Ruffo S., La Posta S. (eds.), Checklist delle specie della fauna italiana, 89. Calderini, Bologna.

  3. Chinery M., 1989, Butterflies and day flying moths of Britain and Europe. Collins Sons and Co.Ltd (trad.italiana di A.Brangi, L.Canova, P.Rosa: “Farfalle d’Italia e d’Europa”,  1990, Istituto Geografico De Agostini, Novara).

  4. Collins N.M. & Wells S.M., 1987. Invertébrés ayant besoin d’une protection spéciale en Europe. Collection sauvegarde de la nature, Conseil de l’Europe, Strasbourg, 35:1-170.

  5. Groppali R., Priano M., 1992. Invertebrati non troglobi minacciati della fauna italiana. In: Pavan M.(a cura di), Contributo per un “libro rosso” della flora e della fauna minacciate in Italia. Istituto di Entomologia dell’Università di Pavia, Pavia.

  6. Health J., 1981, Rhopalocères (papillons diurnes) menacès en Europe. Collection sauvegarde de la nature, Conseil de l’Europe, Strasbourg, 23:1-157.

  7. Prola G., Prola C., 1990, Libro rosso delle farfalle italiane. Quaderni WWF, 13.

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