Insecta

Coleoptera

Carabidae

Codice lista italiana: 044.026.0.001.0

Carabus intricatus Linnaeus, 1761

Descrizione della specie

 

Corologia

 

Rarità generale, fragilità, status di protezione

 

Strategie di conservazione

 

Tipologie di intervento

 

Cosa non fare

 

Bibliografia

 

foto D. Baratelli

 

Descrizione della specie

I Carabi sono coleotteri predatori terrestri che cacciano altri insetti, chiocciole, artropodi, lombrichi ecc.; C.intricatus  possiede una colorazione blu violetta più spiccatamente viola sul pronoto e sul margine delle elitre, zampe molto lunghe, totalmente nere. Antenne nere.

Specie forestale, è più frequente nella fascia collinare, nelle valli e sui monti, sia nei boschi acidofili a Rovere, Pino silvestre e Castagno, sia nelle faggete, sia nei boschi di conifere, se ombrosi e ricchi di vegetazione. Più sporadico in pianura. Molto raramente singoli esemplari si spingono al di sopra del limite della vegetazione arborea, nel pascolo aperto, sotto pietre.

Predilige luoghi umidi, freschi, lungo i sentieri e le radure, nelle zone ricche di ceppi marcescenti o di tronchi caduti al suolo; sverna in aggregazioni di più esemplari, in cellette ricavate nel terreno come nel legno fradicio. È in grado di arrampicarsi con destrezza sugli alberi o comunque superfici verticali, che risale anche per diversi metri. Ha costumi notturni e si nutre di gasteropodi, lombrichi e artropodi vari.

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Corologia

Specie medio e nord europea; è distribuito dalla Francia sud occidentale, a settentrione sino alla Svezia, a Sud Est sino alla Bulgaria, alla Macedonia ed al massiccio del Pindo. Molto localizzato in Gran Bretagna.

 

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Rarità generale, fragilità, status di protezione

Compare con lo status  “Lower Risk” (LR), ossia rischio moderato nella lista rossa della IUCN.

Considerato “Vulnerabile” nella lista rossa di Groppali & Priano (1992).

Elencato tra gli invertebrati necessitanti protezione speciale in Europa (Collins & Wells, 1987).

Contrariamente a quanto verificato in altre parti d’Europa (Inghilterra), in Lombardia non sembrerebbero ricorrere gli estremi per l’attribuzione di un particolare stato di crisi o vulnerabilità alla specie: in effetti, misure di salvaguardia e conservazione sarebbero piuttosto da attivare per diversi altri carabidi assai più rari, come ad esempio l’endemico Cychrus cilindricollis.

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Strategie di conservazione

A - Intervento diretto sulla zoocenosi

B - Intervento diretto sull’habitat

C - Attività di monitoraggio

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Tipologie di intervento

Per la Lombardia, non sarebbe in generale necessario passare a misure operative diverse dalla verifica della reale diffusione e consistenza del taxon (C1, C4). Tuttavia, questa specie si presta a considerazioni di interesse più generale. Innanzitutto, C. intricatus utilizza la corteccia deiscente delle piante morte o danneggiate (in particolare di Pino silvestre) e quindi in aree forestate va senz’altro evitata l’asportazione delle ceppaie o degli alberi morti, soprattutto di quelli con corteccia (Bb6): questa è una misura di intervento di validità generale, che garantisce disponibilità di habitat adatto ad una moltitudine di invertebrati forestali, tra i quali specie xilofaghe e corticicole degli alberi vetusti o dei boschi maturi che sono tutte incluse nelle schede degli interventi prioritari per gli invertebrati.

In secondo luogo, al pari di altri rappresentanti del genere Carabus o comunque della famiglia dei carabidi, si tratta di specie vistosa, attivamente ricercata a scopo collezionistico: queste specie andrebbero pertanto protette direttamente, con apposite normative, che fatta salva la possibilità di svolgimento di ricerca scientifica impediscano raccolte indiscriminate, soprattutto quando condotte mediante trappole (A3).

 

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Cosa non fare

Asportare i tronchi ed i ceppi marcescenti dai boschi; inoltre, una gestione del bosco a ceduo con turni di taglio brevi, danneggia il suolo e di conseguenza impedisce la costituzione di un adeguato sottobosco e quindi di un adeguato tasso di umidità che consenta la vita a questa specie ed ai molluschi di cui principalmente si nutre.

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Bibliografia

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