Conoscenze sulla fauna lombarda

Fino a pochissimi decenni fa, le uniche conoscenze di rilievo sul popolamento dei ragni lombardi si basavano sui lavori, risalenti alla seconda metà del XIX secolo, di Pavesi (1873, 1875, 1879) e Sordelli (1868) e, limitatamente alla fauna ipogea, al più recente contributo di Brignoli (1972).

 

A partire dagli anni ’90 del secolo scorso, il numero di lavori espressamente dedicati alla fauna araneologica lombarda ha subito un certo incremento (Groppali, 1999; Pantini, 2000; Pesarini, 1997 e 2002); una massa considerevole di dati è stata poi fornita soprattutto da una serie di ricerche svolte come tesi di laurea da diversi studenti (Aureggi, Baratelli, Boglia, Cauda, Ghilardi, Maffescioni, Pasquetto, Pegoraro); tali lavori sono stati pubblicati in un solo caso (Baratelli, 1996), ma i loro risultati sono comunque inseriti nell’acclusa lista faunistica.

 

A dispetto di questo recente incremento delle ricerche, le nostre conoscenze sul popolamento araneologico lombardo sono sicuramente molto lacunose, sia per quanto riguarda il numero complessivo di specie effettivamente presenti in Lombardia, che per i dettagli sulla distribuzione delle specie finora accertate.

 

Considerazioni biogeografiche

Per quanto riguarda la composizione dell’araneofauna lombarda sotto il profilo biogeografico, risulta che la componente di gran lunga più cospicua, pari ad oltre la metà del totale (~51,4%) è composto da specie ad ampia diffusione geografica più o meno centrata sul continente europeo (specie europee, eurosibiriche, euromediterranee, euroturaniche, w-paleartiche e simili), e che sono molto numerose (~18,2%) pure le specie a diffusione ancora più ampia (paleartiche, oloartiche o cosmopolite). Della residua frazione, la componente più abbondante è costituita dalle specie centroeuropee (~13,9%), includendo in essa anche quelle presenti al tempo stesso nel Nordeuropa, mentre più esigue sono le frazioni costituite dalle specie a diffusione geografica ridotta (endemismi alpini, italiani e più specificamente lombardi), pari a ~8,8% e da quelle a gravitazione meridionale, in prevalenza mediterranee e sudeuropee, pari a ~7,7%. Di queste ultime, inoltre, va rilevato che la metà circa è riferita alla singola famiglia Salticidae.