Insecta

Odonata

Gomphidae

Codice lista italiana: 035.021.0.001.0

 

Ophiogomphus cecilia (Fourcroy, 1785)

 

 

Descrizione della specie

 

Corologia

 

Rarità generale, fragilità, status di protezione

 

Strategie di conservazione

 

Tipologie di intervento

 

Cosa non fare

 

Bibliografia

 

 

Descrizione della specie

Libellula con colorazione generale verdastra, gialla e nera; faccia e fronte gialle; il torace, verde pisello, porta fasce nere diritte e sottili. Gli adulti compaiono alla fine di maggio con un periodo di volo che si protrae fino a fine settembre. I mesi in cui li si può osservare meglio vanno da giugno a settembre, come evidenziato in uno studio condotto in un biotopo della Lomellina Pavese, dove gli adulti iniziano a sfarfallare verso la fine di giugno.

Gli stadi larvali, acquaioli, vivono immersi nel fondo sabbioso limoso dei canali e dei fiumi, a volte in colonie numerose, dove la corrente è più forte. La durata della vita larvale richiede due o tre anni. Gli adulti sono abbastanza diffidenti, volano poco, sostando più spesso sui sentieri, nei boschetti e talvolta nei campi coltivati. Disturbati, prontamente si allontanano, per posarsi a molte decine di metri di distanza, sulla cima degli alberi.

In Italia è specie rara e minacciata, come del resto accade a molte delle più esigenti componenti della fauna del tratto potamale dei corsi d’acqua: in genere, proprio questi tratti, dislocati nelle aree di pianura, hanno infatti subito le più pesanti alterazioni, sia per quanto riguarda l’inquinamento delle acque, sia in riferimento alla massiccia artificializzazione (arginamento, rettifica ecc.) dei corpi idrici. Per questi motivi, nelle schede degli interventi prioritari per gli invertebrati, tutti gli invertebrati propri dei tratti potamali non compromessi del reticolo idrografico sono stati considerati di prioritario interesse gestionale.

 

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Corologia

Specie asiatica, con diverse sottospecie in Siberia. La sua presenza ad ovest dell’Asia è limitata; in Europa è diffusa dalla Finlandia al centro della Francia e all’Italia. La distribuzione in Italia è limitata a pochissime località di Piemonte, Lombardia ed Emilia; esiste una citazione per la Toscana di Pisa. Nel 1979, nel Naviglio Langosco (PV), nel Parco del Ticino, venne descritta una delle poche colonie permanenti note per l’Italia; tale comunità ha però subito un decremento imputato al peggioramento della qualità delle acque e a mutamenti ambientali intervenuti.

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Rarità generale, fragilità, status di protezione

Questa specie è considerata in pericolo di estinzione in quasi tutti i paesi europei.

Figura negli Allegati II e IV della direttiva 92/43/CEE (direttiva "habitat"), rispettivamente relativi alle specie di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di conservazione e alle specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa.

Considerata “rara e minacciata” nella lista rossa di Groppali & Priano (1992).

Elencata tra gli invertebrati necessitanti protezione speciale in Europa (Collins & Wells, 1987).

 

Strategie di conservazione

A - Intervento diretto sulla zoocenosi

B - Intervento diretto sull’habitat

C - Attività di monitoraggio

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Tipologie di intervento

Per questa specie possono essere presi in considerazione interventi di reintroduzione in rogge, fiumi e canali di pianura (A1), previa attenta verifica delle caratteristiche ecologiche dei corsi d’acqua candidati agli interventi, comprensiva di analisi delle possibilità di predazione da parte dell’ittiofauna (A5); gli interventi fondamentali sono comunque rivolti al miglioramento della qualità delle acque potamali (Ba1), con particolare riferimento alla necessaria elevata naturalità degli alvei e delle sponde (Ba2); la durata pluriennale degli stadi acquaioli rende inutile ogni misura gestionale in assenza della garanzia di una sufficiente dotazione idrica permanente (Ba3).

Operazioni indispensabili sono in ogni caso la verifica della presenza reale (C4) o potenziale (C10) della specie ed il monitoraggio dello status delle popolazioni note (C1); è auspicabile l’avvio di iniziative specifiche, a livello regionale, che portino all’acquisizione di informazioni necessarie alla progettazione di forme di intervento mirate (C11).

Si veda anche quanto detto per Oxygastra curtisi.

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Cosa non fare

Inquinare ed artificializzare i corsi d’acqua, in particolare i tratti potamali di fiumi e rogge con fondo sabbioso o limoso e le aste delle risorgive, i canali ed i fossi dotati di analoghe caratteristiche; ogni intervento che miri all’ottenimento di alvei regolari e/o lastricati o in scogliera rende impossibile la sopravvivenza della specie.

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Bibliografia

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