Sviluppo

Le uova deposte possono completare lo sviluppo embrionale e schiudere nel giro di qualche settimana, oppure subire un'interruzione dello stesso (diapausa) che le porterà a schiudere la primavera successiva.

 

Le larve sono acquatiche per tutta la durata del loro sviluppo, che può richiedere da poche settimane ad alcuni anni.

La loro forma, variabile da slanciata e più o meno cilindrica a tozza e ovoidale, è in generale alquanto differente da una famiglia all'altra, assai meno nell'ambito della stessa famiglia.

 

Per respirare, le larve degli Zigotteri possiedono all'estremità dell'addome tre lamelle tracheobranchiali; quelle degli Anisotteri, prive di tali lamelle, hanno le tracheobranchie nella porzione terminale e dilatata dell'intestino (camera rettale), in cui i movimenti dell'addome assicurano un continuo ricambio d'acqua. Le lamelle tracheobranchiali, facili a staccarsi, non sono comunque indispensabili per la vita della larva, che può respirare attraverso il tegumento del corpo oltre che mediante tracheobranchie rettali. Le larve degli Odonati in caso di necessità sono comunque in grado per un certo periodo di emergere parzialmente dall'acqua e respirare aria atmosferica.

 

La colorazione è poco vivace, con colori mimetici dal verdastro o bruno chiaro al nerastro, che tendono ad adattarsi a quelli del substrato dove la larva si è sviluppata.

Il capo è meno mobile che negli adulti, con occhi più piccoli, sebbene di sviluppo molto variabile, mentre le antenne sono più sviluppate e vengono utilizzate come organi di senso.

Le zampe, più mobili che negli adulti, consentono alle larve di spostarsi sul substrato talora con discreta rapidità, e in molti Anisotteri anche di scavare infossandosi nel sedimento del fondo. Le larve degli Odonati sono inoltre in grado di nuotare; quelle degli Zigotteri muovono lateralmente l'addome utilizzando le lamelle come pinne caudali, mentre quelle degli Anisotteri possono spostarsi "a reazione" aspirando l'acqua nella camera rettale ed espellendola con forza.

 

Le larve degli Odonati, predatrici come gli adulti ma assai meno mobili di questi, catturano generalmente la preda all'agguato grazie al proprio mimetismo, talvolta infossandosi nei sedimenti da cui lasciano spuntare la sommità del capo con gli occhi e le antenne. Talvolta la preda viene invece aggredita direttamente, soprattutto nelle specie (in particolare gli Aeshnidae) abbastanza veloci da poter inseguire e raggiungere in questo modo anche prede discretamente attive. Altre specie procedono invece scavando nel fondo sabbioso o melmoso, individuando le prede ivi nascoste grazie alle antenne. La cattura viene effettuata mediante la caratteristica morfologica più saliente delle larve di libellula, la cosiddetta "maschera", ossia il labbro inferiore (labium) sviluppatissimo, formato di due parti articolate più o meno come un braccio con l'avambraccio, e dotato all'estremità di un paio di branche mobili armate di spine. A riposo la maschera è tenuta ripiegata in posizione ventrale sotto la testa e il torace, ma quando una preda entra nel suo raggio d’azione il tutto si distende di scatto in avanti afferrando la vittima e subito si ripiega in modo di portarla alla bocca.

 

disegno di Elena Comi

 

Il capo di una larva di libellula con la maschera in posizione semi-estesa.