Dalla crisalide all'immagine

Tutti i bruchi secernono la seta dalle ghiandole salivari e la utilizzano in diversi modi, principalmente a scopo protettivo. Tipiche strutture prodotte con la seta sono i “nidi” delle processionarie (Thaumetopoea processionea) e i bozzoli di alcune specie fra cui il baco da seta (Bombyx mori).

 

Raggiunto il massimo stadio di crescita, il bruco si sistema in un luogo adatto e inizia a trasformarsi in pupa o crisalide; in certe specie si tesse un bozzolo più o meno sviluppato, compie un’ultima muta, ed entra in uno stato di quasi completa immobilità apparente.

 

 

Un bruco  di Saturnia pyri, giunto all'ultimo stadio della sua vita larvale, secerne la seta per rinchiudersi nel bozzolo.

 

 

Le modalità con cui avviene la trasformazione in pupa variano secondo le specie e di conseguenza variano anche l’aspetto e le caratteristiche esteriori delle crisalidi.

 

 

Pupa di Callophrys rubi.

 

 

 

Pupa di Iphiclides podalirius.

 

 

Durante questa fase della vita dei lepidotteri, l'interno del corpo dell’animale si riorganizza completamente. Al termine di un periodo che varia da pochi giorni a diversi mesi, a metamorfosi completata, emerge l’immagine.