La catena alpina

foto C. Tognoni

Alpeggio in quota nelle Alpi Retiche

 

 

Le Alpi lombarde sono costituite dalle Lepontine, con la loro sezione più orientale a cavallo fra le Province di Como, Sondrio e la Val Mesolcina nei Grigioni svizzeri fino al Passo dello Spluga, dal versante meridionale delle Retiche in Provincia di Sondrio, fra la Valtellina e il Cantone dei Grigioni, oltre alla totalità delle Orobie in Provincia di Sondrio ed in parte di Lecco, Bergamo e Brescia.

 

I principali massicci e gruppi montuosi sono rappresentati dal M.Disgrazia, dal Bernina (l’unico 4000 in Lombardia) fra la Valtellina e l’Alta Engadina nei Grigioni, dall’Ortles e dal Cevedale con il Passo dello Stelvio che comunica con il territori altoatesini, dall’Adamello che separa l’alta Val Camonica dal Trentino, oltre al Pizzo dei Tre Signori ed al Pizzo di Coca nelle Orobie.

 

Ai fini della distribuzione dei Ropaloceri alpini della Lombardia, sono particolarmente interessanti i versanti lepontini e retici della Valchiavenna e Val Bregaglia italiana, che si incuneano nelle Alpi svizzere fino al Passo dello Spluga; la conca di Livigno, situata oltre lo spartiacque alpino e quindi nel bacino del Danubio; il versante valtellinese dello Stelvio, dove sono possibili penetrazioni di Ropaloceri alpini più orientali dai confinanti territori altoatesini. Inoltre, presso l’area umida alluviale del Pian di Spagna e del Piano di Chiavenna, si localizzano aree xerotermiche con tratti submediterranei e con alcune specie rare ed interessanti di Ropaloceri più meridionali.

 

Nel settore alpino lombardo si ritrovano parte degli ecosistemi e biotopi planiziali, collinari e montani distribuiti dai fondovalle agli orizzonti  di media montagna, a cui si aggiungono i caratteristici ambienti subalpini ed alpini di quote superiori, fino alle massime altitudini frequentate dai lepidotteri.

Appare quindi evidente che l’area alpina, anche grazie al minor inquinamento ed antropizzazione del suo territorio, ospita il più alto numero di Lepidotteri Ropaloceri, con alcune specie che si adattano anche a notevoli escursioni, come il Papilionide Papilio machaon e la Ninfalide Aglais urticae, in grado di riprodursi sia in pianura che sulle Alpi fino ad oltre 2.000 m di quota. Nella sola Provincia di Sondrio, ad esempio, sono state censite circa 150 specie (Pensotti, 2004) a fronte delle oltre 190 di tutta la Lombardia.

 

 

Fra i Ropaloceri più rappresentativi ed esclusivi degli orizzonti subalpino ed alpino meritano di essere nominati: