Adattamenti morfologici dei Leptodirinae

La depigmentazione,
la mancanza di occhi,
la mancanza di ali e la saldatura della sutura elitrale,
l’allungamento degli arti con il conseguente allontanamento dal corpo degli organi di senso utili all’esplorazione dell’ambiente circostante,
la riduzione della capacità di trattenere il tenore d’acqua del corpo (e quindi la necessità di vivere in un ambiente con elevato tenore di umidità dell’aria),
l’adozione di una strategia riproduttiva di tipo K (minore capacità riproduttiva, talora con un solo uovo prodotto ogni volta, ma grande successo nello sviluppo dell’embrione e della larva),
la falsa fisogastria (da mettere in relazione con le peculiarità fisiologiche e riproduttive su accennate)

sono questi i principali caratteri adattativi al mondo sotterraneo, osservabili anche in altri gruppi di Coleotteri (soprattutto tra i Carabidae Trechinae, che mostrano eclatanti convergenze morfologiche con i Leptodirinae nelle specie meglio adattate).

L’insieme di tali caratteri, che interessano la vita di questi animali sotto tutti gli aspetti, si ritrova sviluppato a differenti livelli in tutte le specie di Leptodirinae, da quelle considerate primitive, che presentano in maniera ridotta queste caratteristiche e che generalmente vivono negli strati più superficiali del suolo, a quelle più adattate e fortemente legate alle zone del sottosuolo dove le caratteristiche climatiche sono altamente stabili.

Rhaetiella pinkeri è specie endogea che si rinviene negli strati più superficiali del suolo. L'animale è anoftalmo, attero, privo di pigmentazione del tegumento; le appendici sono particolarmente fini; nelle antenne gli igrorecettori sono particolarmente sviluppati (organo di Hamann del 7° articolo antennale).

disegno di Dante Vailati (in: Studi sui Bathysciinae delle Prealpi centro-occidentali. Monografie di Natura Bresciana 11, 1988)

Viallia mismae, specie ipogea, è presente in grotta e nella rete di microfessure del sottosuolo. L'animale è anoftalmo, attero, privo di pigmentazione, con elitre saldate; le appendici sono fini e allungate, le antenne hanno sensori chimico-fisici particolarmente sviluppati, ancor più che in R. pinkeri. Il corpo è più allungato, se confrontato con quello di R. pinkeri.

Disegno di Dante Vailati (in: Studi sui Bathysciinae delle Prealpi centro-occidentali. Monografie di Natura Bresciana 11, 1988)

Viallia alfanoi è specie ipogea, presente in zone profonde delle grotte in cui vive, probabilmente nelle vicinanze del livello di faglia. Oltre alle caratteristiche adattative già presenti in V. mismae, presenta il corpo maggiormente allungato, con un maggiore sviluppo dell'addome in rapporto alle altre parti del corpo, e le appendici notevolmente più allungate.