I Leptodirinae

La sola sottofamiglia dei Leptodirinae, in passato più comunemente indicata sotto il nome di Bathysciinae, comprende nella fauna italiana la grande maggioranza delle specie (circa il 67 %).

 

E' anche il gruppo che è stato oggetto della maggior parte dei contributi scientifici riguardanti il nostro territorio, per il suo grande interesse biogeografico e per lo stretto legame di molti suoi rappresentanti con l’ambiente ipogeo. Questo legame è condizionato soprattutto dalle caratteristiche morfologiche e biologiche adattative che sono peculiari di molte specie.

Non è un caso che il primo animale cavernicolo conosciuto dal mondo scientifico (se si fa eccezione per il proteo, che veniva però considerato all’epoca come un “cucciolo di drago”) sia stato proprio un Leptodirinae: il Leptodirus hohenwarthi, descritto da Schmidt nel 1832 delle grotte di Postumia; è con questa descrizione che si è soliti indicare la nascita di quella branca delle scienze naturali chiamata “biospeleologia”. Fra gli animali, proprio L. hohenwarthi è uno dei migliori esempi di adattamento all’ambiente cavernicolo, citato in ogni manuale di biospeleologia.

 

Leptodirus hohenwarthi. Questa specie è estranea alla fauna lombarda.