SEROTINO BICOLORE (Vespertilio murinus)

 

Vespertilio murinus (foto di F. Farina)

 

È un pipistrello di medie dimensioni: la lunghezza testa-corpo varia tra 48 e 64 mm, l’apertura alare tra 270 e 310 mm e il peso è di 12-20,5 g. Il pelo appare bianco-argentato sul dorso e grigio biancastro sul ventre. La differenza di colorazione tra dorso e ventre è molto evidente, da cui il nome comune “bicolore”. Il muso, le orecchie e il patagio sono di colore bruno nerastro. Le orecchie sono corte, larghe alla base e strette all’apice. I giovani sono normalmente di colore più scuro.

Specie relativamente microterma, frequenta gli ambienti più vari, dalle regioni boscose alle steppe, dalle zone agrarie alle città; è ritenuta originariamente legata alle pareti rocciose, secondariamente sostituite in parte dalle costruzioni e in particolare dai grandi palazzi, alti anche decine di piani; nell’Europa centrale predilige comunque le aree boscose di montagna.

 

Nella stagione estiva si rifugia negli edifici, dove può occupare le soffitte e soprattutto le fessure nelle pareti o gli interstizi fra queste e le persiane, le travi e i rivestimenti; è stata trovata anche negli alberi cavi, nelle bat-box ed eccezionalmente entro cumuli di pietre e mucchi di fieno. In questi rifugi, alcuni dei quali fungono anche da nursery e che talvolta vengono condivisi con altre specie (per esempio Nyctalus, Pipistrellus pipistrellus, P. nathusii, Myotis daubentonii), vive isolata o in gruppi solitamente di 10-40 individui, talora però assai più numerosi. I rifugi invernali si trovano anch’essi per lo più nei fabbricati e nelle loro cantine; le caverne e le miniere sono utilizzate solo di rado. Le colonie riproduttive constano per lo più di 10-50 femmine (talora più di 100);i parti, che si susseguono dal tardo giugno ai primi di luglio, sono per lo più bigemini e occasionalmente trigemini nell’Europa centrale, semplici o bigemini in Scandinavia e Danimarca. Caccia spesso sopra i boschi e i corpi d’acqua; il grosso dell’alimentazione è rappresentato da Insetti piccoli o piccolissimi catturati in volo, ma, soprattutto quando caccia presso i lampioni e altre fonti luminose, cattura anche Insetti di taglia maggiore, quali falene e scarabei (Spagnesi & Toso, 1999).

 

Viene considerata specie migratrice. I movimenti generalmente da nord-ovest sud-est portano gli animali verso i rifugi invernali. Il più lungo spostamento conosciuto in Europa è di 1440 km (Rodrigues et al., 2002).

In Italia la specie è nota solo per le regioni settentrionali (Spagnesi & Toso, 1999).

I pochi dati a disposizione non consentono di determinare una distribuzione attendibile della specie nella regione (Figura 8.17).

 

Figura 8.17. Distribuzione del Serotino bicolore (Vespertilio murinus) in Lombardia.

 

Il Serotino bicolore è specie inserita nell’allegato IV alla Direttiva Habitat (Dir. 92/43/CEE) “Specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa”. È inoltre inserita nell’Allegato II alla Convenzione di Bonn (resa esecutiva in Italia con la Legge 42/1983) che comprende le specie migratrici considerate in cattivo stato di conservazione, per la cui tutela le Parti contraenti s’impegnano a concludere accordi ai fini di conservazione e gestione. La specie è altresì inclusa nel cosiddetto Bat Agreement o Accordo sulla Conservazione dei Pipistrelli in Europa (ratificato in Italia con Legge 104/2005). È infine incluso nell’Allegato II “Specie particolarmente protette” della Convenzione di Berna (ratificata in Italia con Legge 503/1981). Secondo la Lista Rossa redatta dall’I.U.C.N. (2004) la specie è “a più basso rischio di estinzione” (LR). La Lista Rossa dei Vertebrati Italiani (Calvario & Sarrocco, 1997) segnala per il Serotino bicolore “carenza di informazioni” (DD). Dai dati contenuti nei rapporti dell’anno 2003 e 2004 sullo status e gli andamenti dei Chirotteri nei Paesi aderenti al Bat Agreement (e altri Paesi non partner che partecipano tuttavia ai progetti) risulta che la specie, più comune nei paesi nord-orientali, sia caratterizzata da uno status di conservazione generalmente non conosciuto (i pochi dati a disposizione indicano V. murinus come non minacciato); nei diversi paesi risulta tuttavia una carenza di dati su cui basare l’analisi degli andamenti (www.eurobats.org). In Lombardia non si hanno dati a sufficienza per poter valutare lo status di conservazione e il valore di priorità complessiva è pari a 7. Si veda il capitolo “Priorità di conservazione e aree di maggiore importanza” per maggiori spiegazioni relative alle modalità di calcolo effettuate.

Le principali minacce sembrano essere imputabili all’azione di disturbo da parte dell’uomo ai rifugi, soprattutto alla luce del comportamento sinantropico della specie (Spagnesi & Toso, 1999).

Le misure di conservazione della specie passano essenzialmente sul mantenimento dei siti di rifugio. È opportuna la diffusione di modalità e tempistiche di ristrutturazione degli edifici che non distruggano o mettano in pericolo le colonie di pipistrelli (Calvario & Sarrocco, 1997).