NOTTOLA DI LEISLER (Nyctalus leisleri)

È un pipistrello di dimensioni medio-grandi: la lunghezza testa-corpo varia tra 54 e 75 mm, l’apertura alare tra 260 e 320 mm e il peso è di 13-20 g. Il mantello presenta una colorazione bruna molto variabile, con frequenti tonalità rossastre. Il ventre è generalmente più chiaro del dorso. Il muso e le piccole orecchie sono di colore bruno nerastro. La membrana alare è, all’interno, fittamente coperta di peli soprattutto lungo il corpo e le braccia.

 

Specie tipicamente legata alla formazioni forestali; è quasi sempre sporadica. Sulle Alpi è stata osservata a quote elevate, superiori ai 2000 m. Pur prediligendo le zone boscose o prossime a boschi, frequenta ambienti vari, naturali o più o meno antropizzati, dal livello del mare, ove la si può incontrare anche nelle aree acquitrinose, alle zone collinari e alle faggete di mezza montagna, donde può spingersi sin verso i 2000 m. Non sono note colonie riproduttive né per l'Italia ne per la vicina Svizzera. Le colonie riproduttive si collocano nei cavità degli alberi (nidi di picchio, tronchi cavi marcescenti, alberi da frutta) e nelle cassette per Chirotteri, talvolta in associazione con la nottola (N. noctula). Più raramente la specie utilizza fessure nelle costruzioni, frequentate invece, al pari degli alberi, come hibernacula. Gli animali, come nel caso di N. noctula, passano talora da un rifugio ad altro vicino; specie gregaria, ama riunirsi in gruppi di qualche decina o centinaia di esemplari, talora misti ad altri Vespertilionidi, quali Nyctalus noctula, N. lasiopterus, Myotis bechsteinii, M. daubentonii e Pipistrellus pipistrellus. Nella cattiva stagione utilizza gli stessi tipi di rifugi, tuttavia con un incremento di quelli situati nelle costruzioni; lo svernamento, che ha luogo tra settembre-ottobre e marzo-aprile, può essere solitario, ma per lo più gli animali si riuniscono in ricche e fitte colonie. La dieta consta di Insetti catturati al volo - Efemerotteri, Tricotteri, Neurotteri, Emitteri, Imenotteri, Coleotteri, Ditteri, Lepidotteri - ma soprattutto di Ditteri, Lepidotteri e Tricotteri. Le nursery constano per lo più di 20-50 individui nei cavi degli alberi, mentre sono di regola più affollate quelle presenti nelle costruzioni. I parti, che avvengono di regola in giugno, sono per lo più gemellari, ma localmente possono prevalere quelli semplici (Fornasari et al., 1997; Dondini e Vergari, 1999; Spagnesi & Toso, 1999).

 

La specie è migratrice anche su lunga distanza. Individui inanellati e ritrovati in Svizzera provenivano dai Paesi baltici e dalla Germania orientale. È stata catturata più volte in migrazione al Col de Bretolet (1923 m), è stata osservata sempre sulla Alpi fino a quote di 2200 m; Lanza (1959) riporta che un esemplare morto è stato rinvenuto su un ghiacciaio a 2600 m di quota; nell’agosto 2003 e del 2004 numerosi individui sono stati catturati al Passo di Spino (1160 m), in Lombardia. I tragitti sembrano avvenire lungo una direttrice NE-SW; lo spostamento più lungo sinora noto è di 1.567 km (Rodrigues et al., 2002).

 

In Italia la specie è nota per le regioni settentrionali e centrali fino al Lazio e alle Marche, nonché per la Puglia e la Sardegna (Fornasari et al., 1999; Spagnesi & Toso, 1999).

I dati a disposizione fino al 2001 indicano una distribuzione della specie principalmente nella fascia settentrionale della regione (Figura 8.19). A queste si aggiungono altre aree, per lo più caratterizzate da quote intorno agli 800-1000 m, in diverse aree della regione. I dati raccolti nell’ambito del presente progetto indicano tuttavia una sua maggiore diffusione nella parte planiziale, forse anche in relazione ai complessi movimenti migratori che caratterizzano la specie.

 

Figura 8.19. Distribuzione della Nottola di Leisler (Nyctalus leisleri) in Lombardia.

 

La Nottola di Leisler è specie inserita nell’allegato IV alla Direttiva Habitat (Dir. 92/43/CEE) “Specie di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa”. È inoltre inserita nell’Allegato II alla Convenzione di Bonn (resa esecutiva in Italia con la Legge 42/1983) che comprende le specie migratrici considerate in cattivo stato di conservazione, per la cui tutela le Parti contraenti s’impegnano a concludere accordi ai fini di conservazione e gestione. La specie è altresì inclusa nel cosiddetto Bat Agreement o Accordo sulla Conservazione dei Pipistrelli in Europa (ratificato in Italia con Legge 104/2005). È infine incluso nell’Allegato II “Specie particolarmente protette” della Convenzione di Berna (ratificata in Italia con Legge 503/1981). Secondo la Lista Rossa redatta dall’I.U.C.N. (2004) la specie è “a più basso rischio di estinzione” (LR). Invece secondo la Lista Rossa dei Vertebrati Italiani, (Calvario & Sarrocco, 1997) la specie è "vulnerabile". Dai dati contenuti nei rapporti dell’anno 2003 e 2004 sullo status e gli andamenti dei Chirotteri nei Paesi aderenti al Bat Agreement (e altri Paesi non partner che partecipano tuttavia ai progetti) risulta che la specie sia caratterizzata da status di conservazione variabile, ma in molti casi non sfavorevoli. Mancano tuttavia dati certi sulle tendenze in atto, anche alla luce del complesso fenomeno migratorio che caratterizza la specie (www.eurobats.org). In Lombardia la specie è da considerarsi “vulnerabile”, con un valore di priorità di conservazione pari a 9 (per maggiori dettagli si veda il capitolo “Priorità di conservazione e aree di maggiore importanza”).

La Nottola di Leisler  risulta principalmente minacciata dall’abbattimento di un numero eccessivo di alberi cavi nei boschi planiziali e collinari; dalla scomparsa di habitat boschivi planiziali e collinari ai cui margini la specie caccia; dall’alterazione degli habitat agricoli attraverso l’abbandono di tecniche tradizionali di coltivazione; dall’eliminazione dei rifugi invernali in edifici sottoposti a ristrutturazioni (Stebbings, 1988; Mitchell-Jones et al., 1999; Entwistle et al., 2001; Moretti et al., 2003).

Le misure di conservazione della specie passano essenzialmente sul mantenimento dei siti di rifugio, sia invernali che estivi e soprattutto delle nursery. Ciò coincide essenzialmente con la conservazione e la gestione corretta del patrimonio forestale Poiché la specie utilizza a volte le apposite bat-box, la loro apposizione può favorire localmente la sua presenza e abbondanza. È inoltre importante il mantenimento o il ripristino degli habitat di caccia costituiti da aree aperte ai margini dei boschi. È inoltre opportuna la diffusione di modalità e tempistiche di ristrutturazione degli edifici che non distruggano o mettano in pericolo le colonie di pipistrelli (Stebbings, 1988; Entwistle et al., 2001; Moretti et al., 2003).