La pianura padana

Fra i Cerambicidi diffusi nelle aree planiziali va registrato un allarmante depauperamento delle popolazioni di un gran numero di specie, per il quale mancano in letteratura dati quantitativi, ma che può essere agevolmente rilevato attraverso un confronto fra i materiali delle collezioni museali ed i risultati delle attuali ricerche sul campo. Tale depauperamento riguarda ad esempio alcune fra le più note specie di grande taglia, un tempo comuni o comunissime ed attualmente molto più rare, quali Prionus coriarius, Aegosoma scabricorne, Cerambyx cerdo, Aromia moschata, Purpuricenus kaehleri, Lamia textor e Saperda carcharias; per quest’ultima, la rarefazione è da mettere sicuramente in relazione alle misure direttamente adottate contro di essa per salvaguardare la pioppicoltura, ma per le altre si tratta, verosimilmente, di un declino dovuto alla progressiva riduzione degli habitat adatti ed al largo impiego di pesticidi nei terreni agricoli, molto spesso adiacenti alle ridotte aree di popolamento di queste specie planiziali. Dove quest’ultima circostanza non si verifica, sopravvivono popolazioni abbastanza consistenti di queste specie un tempo molto più comuni, come nel caso, recentemente verificato, di Prionus coriarius nel Bosco della Fontana presso Marmirolo, in provincia di Mantova.

 

Femmina di Aegosoma scabricorne, specie di grande taglia ancora discretamente abbondante (anche se assai meno di un tempo) nelle aree pianeggianti della Lombardia. Il sesso dell’esemplare è facilmente riconoscibile per la presenza dell’ovopositore rigido sporgente dall’estremità delle elitre.

(foto Pilon).

Una femmina di Cerambyx cerdo, un tempo molto comune in gran parte della Lombardia a quote modeste, ma già da alcuni anni in progressiva rarefazione. Insieme a Rosalia alpina, è l’unica fra le specie lombarde della famiglia sottoposta a misure di tutela.

(foto Sabbadini)

Esemplare di Lamia textor. Un tempo molto comune in numerosi ambienti umidi di pianura e mezza montagna, questo massiccio Cerambicide è ormai diventato raro, anche se non ancora minacciato d’estinzione

(foto Giannotti).

 

 

Oltre a tali residui, ormai purtroppo ridottissimi, delle antiche foreste lombarde di pianura, le aree di maggior interesse per le specie planiziali in Lombardia sono attualmente le aree a brughiera nell’Alto Milanese, in Brianza e nel Varesotto, e la fascia boscosa più o meno interrotta, ma a tratti discretamente ampia, che si estende sulle rive del Ticino.