Morfologia

Il loro corpo è diviso in tre segmenti: il capo, il torace e l’addome.

Il capo è munito di lunghe antenne filiformi, di due occhi composti (che però mancano in diverse specie che vivono nel sottosuolo) ed è inoltre armato di robuste mandibole.

L’apparato boccale è di tipo masticatore e oltre alle mandibole è composto anche dalle mascelle, dal labbro superiore e dal labbro inferiore. Mascelle e labbro inferiore portano appendici sensorie articolate, i palpi: quelli delle mascelle si chiamano palpi mascellari, quelli del labbro inferiore si chiamano palpi labiali.

Il torace è situato fra il capo e l’addome e costituisce il punto di inserzione delle due paia di ali (un paio di elitre e uno di ali funzionali)  e delle tre paia di zampe. I Carabidi hanno infatti sei zampe (come tutti gli insetti), che sono composte da diverse parti. Innanzitutto esse sono innestate in un’articolazione mobile costituita dall’anca (o coxa). Ci sono poi nell’ordine: il femore, la tibia e i tarsi. Questi ultimi sono composti da cinque articoli. Caratteristica comune a molti generi di Carabidi, è un’incavatura ciliata posta sul lato interno delle tibie anteriori: è il cosiddetto “organo di toeletta”, e serve per la pulizia delle antenne. Le zampe sono di diverse fogge, secondo i rispettivi costumi di vita: esistono infatti specie scavatrici che vivono nella sabbia o nel terreno, con zampe munite di dentelli e di espansioni atte allo scavo; ci sono poi specie piatte con zampe brevi, per poter predare le larve che vivono sotto le cortecce degli alberi morti; ma la maggior parte dei Carabidi hanno zampe lunghe, da corridori, nati per inseguire e aggredire le prede.

L’addome costituisce la parte posteriore del corpo dei Carabidi e sul lato dorsale è rivestito e protetto dalle elitre: come tutti i Coleotteri, anche i Carabidi hanno infatti il primo paio di ali modificate e non più atte al volo, ma adibite alla protezione del corpo dell’insetto, il termine “Coleottero”: dal greco koleòpteros, composto da koleos (fodero, astuccio) e pteros (ala). Le elitre possono divaricarsi per consentire alle ali di dispiegarsi per volare. La divaricazione avviene in corrispondenza di una porzione triangolare chiamata scutello. Il secondo paio di ali è funzionale e membranoso, come di consueto negli insetti. In condizioni di riposo le ali sono ripiegate sotto le elitre, mentre per volare si dispiegano dalle elitre divaricate. Non tutti i Carabidi, tuttavia, sono in grado di volare: esistono molte specie attere, ossia completamente prive di ali. Le elitre ricoprono l'addome ma, come le ali funzionali, sono inserite sul torace.